Il postponement

Letteralmente postponement significa rinvio. Si tratta di una tecnica di produzione che sposta la personalizzazione (customizzazione) del prodotto il più a valle possibile, cioè nello stadio tecnologicamente più vicino possibile al cliente finale. In questo modo l’azienda può mantenere a magazzino scorte tutte uguali, e differenziarle soltanto appena prima della vendita. L’obiettivo è ridurre il rischio di scorte elevate e la mancanza di prodotto, garantendo di conseguenza maggiore flessibilità operativa.

Negli ultimi anni quasi tutte le tipologie di business aziendali si sono trovate ad affrontare cambiamenti tanto repentini quanto radicali. L’intero settore dei beni di consumo, così come molti altri in questa fase storica, sta subendo cambiamenti radicali, a ritmi sempre più rapidi. La trasformazione in atto, denominata rivoluzione digitale, si articola lungo varie direttrici che hanno tutte un grande impatto sulle scelte delle aziende e sulle loro supply chain. La facilità di accesso alle informazioni rende il consumatore più consapevole, agevola il confronto tra prodotti, canali e distributori concorrenti, aumenta di conseguenza la pressione competitiva e sposta continuamente verso il basso le curve costo/servizio richieste ai sistemi logistico produttivi. Se in passato completezza e puntualità erano le dimensioni del servizio più presidiate, assume ora crescente rilevanza la possibilità e la capacità di flessibilità produttiva e personalizzazione del prodotto.

Più comunemente, vengono attuati processi di trasformazione graduale, che portano alla contemporaneità, per periodi transitori a volte anche molto lunghi, di modelli e soluzioni diverse. Velocità di consegna, a partire dalle aspettative del consumatore e risalendo fino alle relazioni tra imprese, complice anche la tendenziale progressiva riduzione delle scorte intermedie lungo le filiere. Alla maggiore pressione competitiva non si risponde ovviamente soltanto a livello operativo, con il costo e il servizio, ma anche rinnovando e incrementando l’offerta di prodotti: per chi lavora a scorta, la domanda per singola referenza diventa minore e più instabile, quindi più difficilmente prevedibile; per chi lavora su ordine, i cicli produttivi diventano più brevi e, a parità di soluzioni tecnologiche, più costosi.

Tutto questo preme sulla Suppy Chain in direzioni in aperto contrasto tra loro. In generale le strategie di gestione della supply ricadono, in base alla tempistica della loro esecuzione relativamente alla domanda del cliente, in una della due seguenti categorie:

  • Pull: lo svolgimento di un generico processo (inteso come sequenza di attività) avviene guardando indietro, cioè lo svolgimento dell’attività a valle trascina quella a monte. In particolare, per quanto riguarda un processo di produzione, si parla di logica Pull quando la decisione di implementare la produzione di un dato bene in una determinata quantità avviene a posteriori all’insorgere di un fabbisogno.
  • Push: lo svolgimento di un generico processo avviene guardando avanti, cioè lo svolgimento dell’attività a monte spinge quella a valle. Per quanto riguarda un processo di produzione, si parla di logica Push quando la decisione di implementare la produzione di un dato bene in una determinata quantità avviene a priori dall’insorgere di un fabbisogno. Quindi la programmazione dell’attività è fatta su una previsione dei fabbisogni che saranno necessari per la produzione.

È possibile associare quindi al funzionamento delle supply chain tipi di logiche aziendali piuttosto diverse. La differenza fondamentale tra le logiche push e le logiche pull è la logica di connessione con il cliente: nei sistemi pull il produttore è “tirato” dal cliente e dalle sue esigenze, al contrario nei sistemi push è il produttore che “spinge” le scorte nelle supply chain dei clienti. In molti casi un sistema ibrido è preferibile: gli stadi iniziali della supply chain sono push e quelli finali sono pull. Questa configurazione è possibile applicando logiche di postponement.

Uno degli interventi più efficaci che possono garantire la necessaria reattività di un processo consiste nell’implementazione della logica di postponement di prodotto, letteralmente traducibile come “rinvio”. Ѐ una strategia aziendale impiegata nella manufacturing e nel supply chain management che massimizza i possibili benefici e minimizza i rischi ritardando ulteriori investimenti in un prodotto o servizio fino all’ultimo momento possibile quando un produttore produce un prodotto generico, che può essere modificato in un secondo momento, nella fase prima della distribuzione finale al cliente. Un esempio di tale strategia è il build-to-order di Dell Computers negozio online.

Cenni storici

Secondo varie riviste di logistica, libri e articoli sulla gestione della catena di approvvigionamento, il concetto di postponement ha tre date chiave nel suo sviluppo nel 20° secolo: 1950, 1965 e 1988:

  • Il teorico del marketing Alderson nel 1950 fu il primo a creare il concetto di rinvio.
  • Nel 1965, LP Bucklin sostenne che l’interpretazione di Alderson necessitava di modifiche, poiché non era ancora chiaro come fosse applicato esattamente il postponement a livello di canale, vale a dire la distribuzione.
  • Zinn e Bowersox nel 1988 hanno suddiviso il rinvio in cinque diverse tipologie per migliorare i sistemi di distribuzione: quattro forme di postponement (etichettatura, confezionamento, assemblaggio, produzione) ed il time postponement. Queste strategie sono state create con l’obiettivo di risparmiare sui costi, e quindi Zinn e Bowersox hanno creato un modello utile per vedere come il rinvio influisce su ciascuna strategia per quanto riguarda i costi.

Postponement per essere reattivi e quindi più competitivi

Una implementazione del postponement permette di essere più reattivi, in quanto si riduce drasticamente il process lead time. Per dimostrare questa affermazione, si consideri che senza postponement del prodotto, se attualmente è in produzione l’articolo A ed un cliente domanda l’articolo B, è necessario prima di tutto completare le unità di semilavorati in corso di lavorazione, ri-settare il processo per produrre quindi la prima unità di B. Ma con logiche di postponement, il process lead time è ragionevolmente inferiore: anche se attualmente si sta producendo l’articolo A, è sufficiente risettare la produzione per l’articolo B, prelevare un qualsiasi semilavorato in attesa e produrre immediatamente la prima unità richiesta dal cliente!

In altri termini, è possibile offrire ai clienti una maggiore flessibilità poiché la produzione tra articolo indistinti fino ad un certo punto della catena di approvvigionamento, garantendo reattività e venendo incontro a esigenze della domanda dell’ultimo minuto. La maggior reattività comporta un altro vantaggio non trascurabile: posticipando la scelta della produzione dell’articolo A e B alla fase finale, risulta più semplice prevedere i volumi produttivi: aggregando infatti le previsioni degli articoli A e B le previsioni saranno più accurate (legge propagazione degli scarti) ed una maggiore efficacia del sistema previsionale permette di lavorare con scorte inferiori di prodotto finito e di semilavorati.

VAS

VAS, acronimo di Value Added Services, ovvero servizi a valore aggiunto, è un’espressione che indica quel tipo di servizi non legati all’infrastruttura tecnologica pura ma altrettanto importanti per il buon funzionamento del business.

È solito immaginare un operatore logistico come una realtà caratterizzata da enormi magazzini e dedicata esclusivamente alla ricezione, stoccaggio, allestimento degli ordini di merci. Tuttavia, avere una logistica a valore aggiunto è molto vantaggioso.

Un operatore logistico, se ben strutturato e organizzato, può offrire ai suoi clienti una gamma di servizi di livello superiore, per rispondere alle specifiche e crescenti richieste di personalizzazione del prodotto e ridurre l’impatto complessivo delle giacenze sulle merci finali. I VAS spaziano da semplici a complessi, in grado di migliorare l’user experience del cliente finale.

La logistica avanzata rappresenta una leva fondamentale per gli operatori logistici che vogliono allargare la propria offerta e creare così nuovo valore aggiunto per i committenti. Il successo nell’implementazione di questa tipologia di servizi passa anche da un upgrade nella relazione tra azienda committente e fornitore, da una logica di tipo “commodity outsourcing” allo “strategic outsourcing”.

In MM Operations i VAS consentono di rispondere alle svariate esigenze dei clienti, quali personalizzazioni del prodotto dell’ultima fase del ciclo di lavoro, prima della consegna al consumatore. Che si tratti di un progetto una tantum per un articolo promozionale o di richieste continuative di assemblaggio leggero, siamo pronti a rispondere alle variegate esigenze di mercato grazie ad uno staff skillato.

I VAS sono molteplici e vanno dal kitting all’assemblaggio, compliance, ispezione prodotto, etichettatura, advanced co-packing, gestione del flusso di materiali e delle scorte, eCommerce. Si tratta di una varietà estesa e che, in base al settore merceologico, può sviluppare una grande quantità di declinazioni specifiche che offriamo per tutti i reparti complementari alla catena produttiva delle aziende manifatturiere italiane.

Vuoi saperne di più?

Compila il form per richiederci maggiori informazioni